MANIFESTO

AAA. CERCASI PERSONE CHE ABBIANO QUALCOSA DA DIRE MA SOPRATTUTTO CHE VOGLIANO DIRLA

Chi siamo

Secondo il principio di Archimede, il galleggiamento delle zattere è basato sul fatto che il peso specifico del legno sia inferiore a quello dell’acqua.

Siamo legno, dunque, in un mondo di plastica.

Qui trovate una straordinaria spiegazione, fornita dagli autori e dalle autrici di Una parola al giorno, del significato della parola «zattera» che non saremmo statə in grado di spiegare meglio: https://unaparolaalgiorno.it/significato/zattera.

Crediamo nella interdipendenza tra individui, perciò non pretenderemo di sapere ciò che, in realtà, non sappiamo; se l’hai pensato, detto, scritto o fatto prima e meglio di noi, ci togliamo il cappello e facciamo una riverenza (in fondo siamo kitsch e antiquatə).

E ti chiediamo se hai voglia di collaborare.

In una società di apparenza, performance e competizione, ci arroghiamo il diritto di non apparire, non performare e non competere.

Abbiamo derive situazioniste, siamo disillusə ma non ancora rassegnatə, siamo giovani ma neanche più così tanto, abbiamo voglia di dire la verità perché crediamo che si possa ancora dire la verità.

Ci concediamo, però, anche il lusso di inventare : sulle tracce del Realismo Magico, rivisitiamo la nostra bislacca realtà, che alla fine non è altro se non una percezione; per cui, a meno che non ve lo chiediamo, non dovreste prenderci troppo sul serio.

Abbiamo tre principi-guida:

  1. L’ANTICONSUMISMO. Sì, hai smesso da un pezzo di comprare da Zara. Ma non basta: tutto è diventato consumabile, perfino il viaggio in Sudamerica o nel Sudest asiatico che presumibilmente ti cambia la vita. Perfino i contenuti culturali: quindi abbiamo deciso di non avere troppe regole, scriviamo quando ci va, pubblichiamo quando ci va, non abbiamo obblighi dato che non abbiamo nessunə capə stronzə a darci scadenze. Facciamo un po’ come ci pare, e ci auguriamo che anche tu, in fondo, sia un’indisciplinatə come noi.

  2. IL FEMMINISMO BASTARDO. Non esiste un solo femminismo, ma tanti (poi c’è il femminismo di Zara): il nostro è un transfemminismo intersezionale e decoloniale, ispirato dall’attivista e scrittrice peruviana María Galindo. Se non la conosci, sappi che anche per questo esiste internet.

  3. IL PIACERE. Siamo nauseatə della retorica del lavoro e della nostra millenaria e putrida cultura cattolica: siamo qui per divertirci. Proprio qui, sì, su questo pianeta, in questa vita. Rivendichiamo il piacere come azione politica, vogliamo godercela nella nostra lugubre mondanità da XXI secolo; ci piace ballare ai rave, ci piace parlare di sesso (e farlo, ndr), ci piace sperimentare stati alterati di coscienza, ci piace sconcertare chi ci sta davanti: vedete, cari dinosauri, siamo esseri complessi, possiamo addirittura avere tante lauree e usarle per rollare.

Cosa facciamo

A parte rollare, leggiamo.

A parte leggere, scriviamo, per questo siamo qua.

Disegniamo, fotografiamo, addestriamo unicorni.

Facciamo quello che ci piace chiamare… cabaret letterario.

Informiamo, diffondiamo, emozioniamo? Finisce che scriviamo sempre d’amore e di politica, perché «lo personal es politico» e perché l’amore è l’unica cosa in cui ancora crediamo.

Può darsi che siamo troppo creativə per essere razionali, o troppo razionali per essere consideratə dellə verə creativə.

Però, in fin dei conti, non ci interessa.

Noi non ci definiamo e invitiamo anche voi a fare lo stesso:

leggeteci,

       criticateci,

           odiateci, ma,

                 per favore,

                                                                                                         non definiteci in alcun modo.


Barcellona, 23/11/2024